giovedì 18 maggio 2017

Cos'è la felicità? Me lo sto chiedendo da giorni e la prima immagine che mi torna alla mente è quella sensazione di pace e di appagamento che si prova un attimo dopo l'orgasmo e che accompagna il corpo e la mente per un certo periodo.
Quel senso di pienezza li alla bocca dello stomaco che rende ebbra l'anima e trasforma le labbra in un sorriso.
Ma questa immagine mi riporta alla mente lo smarrimento che si instaura quando tutto finisce, e se questo non lo è allora cos'è la felicità?
Quando mi sento felice tutto insieme a me sorride, è come essere in paradiso, non esistono preoccupazioni, anche le imperfezioni sono perfette, anche io sono perfetta. Il cuore è leggero e tutto è soddisfacente!
Ecco da dove la convinzione che senza preoccupazioni e con una vita fatta di piacere si può essere felici...un urrà per me per aver fatto la scoperta dell'acqua calda!!!!
E si, perché è ciò che noi esseri umani facciamo da milioni di anni tutti i giorni e anche le notti, ma i fatti dimostrano che non è così, perché le sensazioni che procurano questo tipo di felicità non durano, creano dipendenza e alla lunga, questa estenuante rincorsa logora.
Allora siamo punto e a capo e devo continuare a cercare, non desidero arrivare alla ricetta della felicità buona per ogni occasione e per tutte le stagioni, mi accontento invece solo di trovare una che vada bene a me e mi faccia vivere ...FELICE.. allora perché non scoprire  come hanno fatto gli altri a risolvere questa annosa questione, magari mi illumino d'immenso.

lui ....un genio!!!!! 

ma secondo te Oscar, se desiderassi ciò che ho, sarei qui a tritarmi le sinapsi?
(mi limito a questa parte del corpo perché sono una signora)

cioè secondo te dovrei desiderare, ciò che si ha... che nel mio caso è una vita da giovane vedova che cresce due figli da sola? 

ma dico ti senti ... 

ma chi era il tuo spacciatore?
e tu lo hai fatto, e con quali risultati? dando per buono che tu ci abbia provato non mi sembra che abbia raggiunto risultati attendibili per avallare la tua tesi... perciò bocciato!

lunedì 15 maggio 2017


E se?

Questa è quella che io considero la domanda più terrificante, quella che mi farò un istante prima di morire e alla quale spero di non dover rispondere, o per la quale spero di avere già tutte le risposte perché vorrà dire che al termine della mia vita non avrò rimorsi o rimpianti.

Quanta arroganza in questa pretesa è vero, ma quante paure, tra cui quella di dover ammettere di aver sprecato un dono così inestimabile come la vita.

Sono già ben oltre la metà del cammino della mia vita e ho all'attivo tanti rimorsi e altrettanti rimpianti, perciò la domanda che mi sono fatta è: come posso evitare che questo elenco si allunghi ulteriormente?

Non posso sperare di fare tutto ciò che sogno, oppure ho sognato di poter fare, altrimenti a quest'ora sarei una pattinatrice sul ghiaccio professionista (ma di questo torneremo a parlarne), né tanto meno posso augurarmi di evitare ogni errore anche se continuo a nutrire l'assurda tendenza a prendere il posto di Dio ma mi dicono che l'incarico è stato già assegnato da tempo (e anche di questo torneremo a parlarne) ma posso fare una cosa più semplice...

trasformare in parole tutto ciò che avrei voluto dire e fare , perché scriverle sarà un po' come viverle e magari chissà ...... potrebbe anche darsi che io rincorra le lettere scritte in queste pagine e trasformi le mie parole in vita vissuta... o magari no... chi lo sa.... 

Una cosa è certa, nella realtà o per iscritto sarò, come sempre, l'unica protagonista della mia vita, e magari chissà..... in punto di morte potrei arrivare anche a risparmiarmi quello scontato, inevitabile, resoconto delle vittorie e dei fallimenti, dei rimorsi e dei rimpianti....

d'altronde è molto probabile che viste le condizioni in cui mi troverò potrei non essere dell'umore giusto...

quindi meglio scoprirlo/viverlo adesso.



Cos'è la felicità? Me lo sto chiedendo da giorni e la prima immagine che mi torna alla mente è quella sensazione di pace e di appagamen...